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Le 5 scalinate più difficili per Folle di corsa


  TOP 5 Qual'è la scalinata più difficile che io abbia mai fatto? 
Questa domanda mi frulla in testa da un po' di tempo, tanto che ho deciso di rispondere creando un bel post-classifica.
Quindi ecco qui, per il momento, le 5 scalinate italiane più difficili per Folle di corsa.

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5. CAMPANILE DI MEDE 
Può darsi che i 170 gradini del Campanile di Mede (PV) mi siano sembrati così ardui a causa delle Cronoscalinate fatte (vai a Mede: cronaca di una cronoscalinata), eppure essi si meritano in ogni caso la quinta posizione anche in rappresentanza di tutte quelle ripide scale strette presenti in molti campanili, cupole, torri e palazzi italiani. 
Così, se non posso ancora raccontare di aver scalato il Torrazzo di Cremona, la Torre degli Asinelli di Bologna, la Cupola di San Gaudenzio a Novara o la Torre di Pisa, la doppia scalinata del campanile di Mede è la sintesi perfetta di tutte queste rampe.

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Bisogna fare un po' di attenzione alla testa, all'altezza impressionante dei gradini, allo spazio di manovra e, arrivati in cima, al panorama.


4. ANTICO SENTIERO DEL PELLEGRINO, SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CORONA 
Inedita al lettore di Folle di corsa, questa scalinata di 1740 gradini parte da Brentino Belluno (VR) e si inerpica per 600 metri fino all'impressionante Santuario della Madonna della Corona. Io la feci qualche giorno dopo la mia prima Corsa nella Bealera (vai a Un Ferragosto da Podio), quando il blog non aveva ancora un mese di vita.

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Scavato sul costone del monte Cimo e usato ogni anno da migliaia di pellegrini, il percorso non è una vera e propria scalinata continua. In circa due ore, le lunghe gradinate iniziali, gli ampi tratti di sentiero e le molte rampe di scalini ti condurranno al seicentesco Ponte del Tiglio, che prende il nome da un albero cresciuto di traverso alla valle che permetteva lo scavalcamento del burrone. Superato il ponte siete ormai arrivati, se non fosse per una scalinata interamente scavata nella roccia.

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Se non soffrite di vertigini godrete di una vista molto panoramica e comunque il Santuario, se come me non vorrete farvi salita e discesa, è raggiungibile in macchina da Spiazzi.


3. CALA' DEL SASSO
Sul gradino più basso del podio troviamo la Calà del Sasso di Valstagna (VI), la scala più lunga del mondo con i suoi 4444 gradini e vecchia conoscenza di Folle di corsa (vai a Tornano i 4444 scalini della ChronosCalà). 
Costruita nel XIV secolo per portare il legname dall'altipiano di Asiago al fiume Brenta 700 metri più in basso, è lunga solo 2,5 km e ha una pendenza incredibilmente costante.

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Quasi sempre molto ampia e ombreggiata dagli alberi, la Calà del Sasso sale perseverante con i suoi gradinetti bassi e corti, costringendoci a mantenere un ritmo incalzante fino a quando, per spezzare la trafelata monotonia, preferiremo camminare per un po' nella canalina destinata ai tronchi o ci fermeremo in una delle frequenti aree di sosta.
Come per il Sentiero del Pellegrino di Brentino Belluno, base e cima della Calà del Sasso sono facilmente raggiungibili in automobile.


2. SAVOGNO
La medaglia d'argento nella classifica delle 5 scalinate italiane più difficili se li aggiudicano i 2800 gradini del sentiero per il paese di Savogno, frazione fantasma 550 metri più in alto di Piuro (SO) e mia meta della notte di Halloween 2016.

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Innanzitutto, è stata proprio la difficoltà di raggiungere Savogno a spopolare il paese. Se tralasciamo infatti il recente sentiero panoramico che fiancheggia la Cascata dell'Acquafraggia e l'impervia scorciatoia da una lunga strada sterrata privata, l'abitato è accessibile solamente tramite queste centinaia di ripidi gradini irregolari privi di qualsivoglia tratto pianeggiante su cui riposare. Poi, arrivati in cima, qualcosa di spettacolare.

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E a Savogno c'è anche un rifugio, se siete troppo stanchi per riprendere subito la via del ritorno. 


1. SCALE DI CASA 
Già, in cima alla classifica di Folle di corsa troviamo proprio loro, le scale di casa.
Per scoprire quali siano i gradini più ostici e duri mai saliti, infatti, non dobbiamo andare tanto lontano, perchè li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. 
E per i tanti come me che hanno la (s)fortuna di avere un pratico ascensore, le scale di casa sono il più delle volte solamente un insulso arredo condominiale degno di una scusa già pronta.

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Perché insomma, le scale le faremo sicuramente domani.
Magari in discesa.

E tu? sei d'accordo con questa classifica?

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RICORDA, NON BISOGNA ESSERE ATLETI PROFESSIONISTI PER SEGUIRE LE ORME DI FOLLE DI CORSA.
BASTA INFORMARSI, EVITARE DI LANCIARSI IN IMPRESE AL DI SOPRA DELLE PROPRIE CAPACITA' E RICORDARE DI PREPARARSI ADEGUATAMENTE ALL'EVENTO CON QUALCHE ALLENAMENTO SPECIFICO ....